Reggio Calabria: storie e sapori sulle rive dello Stretto

Alla scoperta dei colori e dei sapori di Reggio Calabria, provincia sulle rive dello Stretto. Ecco cosa vedere nell'antica colonia della Magna Grecia.

Le città che sorgono sul mare hanno sempre tante storie da raccontare e Reggio Calabria, la cui provincia è bagnata da ben due mari, è stata nel tempo protagonista e palco di diversi racconti. Nei secoli ha ricevuto linfa vitale dalle numerose culture che l’hanno abitata e tutt’oggi negli usi e nella lingua è possibile ritrovare traccia del suo passato.

Brevissima storia di Reggio Calabria

La città di Reggio Calabria vista dall’alto

Antica colonia della Magna Grecia, Reghion venne fondata nella seconda metà del VIII sec. a.C. e per la sua posizione strategica di controllo ai traffici marittimi godette di un lungo periodo di floridezza.

Ad interromperlo fu il dominio del tiranno Anassilaos, che per le sue mire espansionistiche fece entrare spesso in guerra la città con i territori limitrofi fino alla conclusiva conquista da parte del tiranno di Siracusa, Dioniso; quest’ultimo ne fece un punto di controllo dei traffici sul Tirreno.

Dopo la conquista da parte dell’Impero Romano, fu una delle grandi metropoli dell’Impero bizantino e nei secoli dominata da normanni, svevi, angioini e dagli aragonesi.

Cosa vedere a Reggio Calabria

Tutte le diverse dominazioni hanno fatto sì che Reggio Calabria si riempisse nel tempo di colori, tradizioni, arti e sapori diversi e un turista curioso potrebbe andarne alla scoperta per visitare o vedere le più piccole particolari cose.

Per visitare l’intera città, comunque, potrebbe bastare una sola giornata – anche se restare qualche giorno in più potrebbe essere l’occasione giusta per visitare anche dei luoghi non troppo distanti (specie se si viaggia in macchina), quali ad esempio Scilla e Chianalea o il borgo abbandonato di Pentedattilo – e ci sono dei posti assolutamente da vedere a Reggio Calabria.

Il lungomare Italo Falcomatà

Il lungomare Falcomatà si estende lungo l’area costiera compresa fra Piazza Indipendenza e Piazza Garibaldi. Noto anche come via Marina, è ricco di variegate specie vegetali all’ombra delle quali sedersi e gustare un gelato o una granita. All’interno delle aiuole di questo “orto botanico aperto al pubblico” si trovano piante tropicali e sub tropicali come il Ficus Magnolioide le cui radici incantano per la magnificenza e la sensazione di forza che la natura manifesta contro il cemento.

radici sul lungomare Falcomatà
Radici sul lungomare Falcomatà Reggio Calabria

Passeggiando sul lungomare è possibile trovarsi davanti ad esempi di architettura liberty come palazzo Zani o Villa Genoese Zerbi, alle tracce della dominazione greca con le mura di cinta e della dominazione romana con le terme e a diversi monumenti commemorativi come sculture e fontane.

La parte inferiore della via Marina, conosciuta anche come via Marina bassa, d’estate è il centro della movida reggina mentre per il resto dell’anno è il percorso preferito di chi corre o va in bici in riva allo Stretto.

Nel cuore del lungomare, alle spalle del molo di Porto Salvo ove sbarcò Vittorio Emanuele III, si trova l’Arena dello Stretto, teatro greco che ospita eventi culturali e dalla quale poter osservare il panorama sullo Stretto.

Villa Genoese Zerbi

Co-stell-azione, opera della scultrice Rabarama - Reggio Calabria
Co-stell-azione, opera in alluminio della scultrice Rabarama

Fra gli edifici storici presenti sul lungomare di Reggio Calabria, quello che attira maggiormente lo sguardo dei turisti incuriositi è una villa dai caratteri architettonici neogotici meglio conosciuta come Villa Genoese Zerbi. Il palazzo si affaccia su Corso Vittorio Emanuele III e fu costruito nei primi del ‘900 lì dove sorgeva l’antica villa Genoese distrutta dal terremoto del 1908. Attualmente in disuso è stata sede espositiva delle mostre della Biennale di Venezia nel Mezzogiorno e polo culturale della città ospitando mostre di pittura, scultura e fotografia. Fra gli scultori ospiti delle numerose iniziative, la scultrice romana Rabarama che ha realizzato le tre statue che si trovano nelle aiuole antistanti Villa Genoese Zerbi.

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è tra i più importanti musei d’Europa per quanto riguarda i reperti della Magna Grecia.

La visita al suo interno prevede un percorso attraverso le 5 collezioni fisse organizzate in livelli ed eventuali mostre tematiche che arricchiscono periodicamente l’offerta del Museo.

Il livello D, al piano terra, è la collezione all’interno della quale si trovano i Bronzi di Riace, due statue bronzee ritrovate in mare nell’agosto del 1972. Sull’identità delle statue ci sono diverse ipotesi così come sulla loro datazione: si pensa siano atleti, eroi o anche divinità. Restano, ad ogni modo, due capolavori della bronzistica del V secolo a.C..

Bronzo di Riace
Bronzo di Riace, fotografia di Angela Rita Laganà

Il Museo è anche dotato di una sezione dedicata alla preistoria documentando gli insediamenti calabresi dal paleolitico fino alla prima età del Ferro.

Il Castello Aragonese

Castello Aragonese Reggio Calabria
Castello Aragonese

Il Castello Aragonese è una fortificazione della città risalente alla dominazione normanna e successivamente restaurata da Svevi, Angioini e Aragonesi.
In seguito ai danni subiti dal terremoto del 1908 e alle demolizioni per l’attuazione del piano urbanistico, dell’antica struttura sono rimaste visibili solo due torri realizzate dagli aragonesi e sopraelevate dagli spagnoli per meglio resistere alle incursioni turche.

Il Castello si può visitare gratuitamente ed è spesso sede di mostre ed eventi culturali.

Chiesa degli Ottimati

Affacciandosi dalla torre sud del Castello Aragonese, rivolgendo lo sguardo verso il mare, è possibile scorgere la cupola rossa della Chiesa di Santa Maria Annunziata degli Ottimati. L’antica chiesa di origine bizantino-normanna venne edificata intorno all’anno 1000, prese il nome dall’antica cripta dei nobili Ottimati e ricorda architettonicamente altri edifici religiosi presenti in Calabria come la Cattolica di Stilo. Ricostruita in seguito ai terremoti del 1783 e del 1908 si presenta oggi mantenendo i caratteri arabo normanni, le tre navate con volte a crociera e un pavimento a mosaico di epoca bizantina.

Chiesa degli Ottimati Reggio Calabria
Chiesa degli Ottimati Reggio Calabria

Il Duomo di Reggio Calabria

La Cattedrale dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova è dedicata a Maria Santissima Assunta e, ricostruita ex-novo dopo il terremoto del 1908, è il più grande edificio religioso della Calabria.

La facciata riprende elementi dello stile romanico e ai lati della scalinata che gli si apre davanti si trovano le statue di San Paolo e Santo Stefano da Nicea. Il primo si narra che riuscì a convertire i reggini al cattolicesimo, il secondo invece fu il primo vescovo della città ove morì sotto martirio.

Duomo di Reggio Ralabria
Duomo di Reggio Calabria

La pianta a croce basilicale è composta da tre navate, è divisa da colonne e il soffitto di quella centrale sormontato da un soffitto a cassettoni. Sempre sul soffitto, ad ogni incrocio di travi si trova una croce uncinata che simboleggia il sole e la luce dell’avvento del Cristo per un totale di circa 190 svastiche.

La Cattedrale custodisce numerose opere d’arte pittore e scultoree e ospita da settembre a novembre il quadro della Madonna della Consolazione. La tradizione reggina vuole che l’opera del pittore reggino Nicolò Andrea Capriolo venga portata in processione dai “portatori della Vara” seguendo un percorso che va dalla Basilica dell’Eremo, nella parte alta della città, fino al Duomo, percorrendo a piedi circa 4 km e attraversando, dopo la cerimonia della consegna, il corso Garibaldi.

In fondo alla navata di destra, all’interno della Cappella di San Paolo, è possibile trovare resti dell’omonima colonna. A lui si riconosce la fondazione della prima comunità cristiana e secondo un’antichissima tradizione questo avvenne  un giorno in cui si svolgeva la festa pagana in onore di Diana Fascelide. San Paolo riuscì a convincere la folla ad ascoltarlo chiedendo parola fino a che fosse durata la fiamma di una candela posta su una colonna. Consumatasi la fiamma, la colonna inizio ad ardere e davanti alla folla incredula l’Apostolo continuò la sua predica e proseguì fino al mattino successivo.

Tra mare, fiumare e monti

La provincia della Calabria che si trova sullo Stretto è stata così caratterizzata, nel corso dei secoli, da tante influenze culturali e artistiche, ma è da notare anche quanto sia paesaggisticamente particolare, abbracciata da un lato da due mari e dall’altro dal massiccio dell’Aspromonte.

La città, che – stando ai dati del bilancio demografico Istat 2018 – conta circa 181.000 persone distribuite all’interno di una superficie di circa 240 km2,  si estende per diversi chilometri lungo la costa e il suo centro storico è compreso fra due delle numerose fiumare che caratterizzano il paesaggio dell’Italia meridionale. Calopinace e Annunziata sono i nomi dei due corsi d’acqua che delimitano il centro storico della città: la prima si trova nella zona nord, ha origine in Aspromonte e lungo i suoi argini sono state costruite le bretelle che collegano la città alla SS106, e la seconda si trova nella zona sud, ha anch’essa origine in Aspromonte e, ormai intubata, si configura come un’arteria stradale fondamentale per il collegamento con il porto, l’autostrada A2 e il quartiere universitario.

Per quanto invece riguarda l’estensione verso l’entroterra, il comune di Reggio Calabria si antepone al massiccio aspromontano di cui Montalto è la cima più alta delle colline di media pendenza. Fra le tante cime è possibile scoprire borghi arroccati semi abbandonati e paesaggi aspri che si affacciano sul mare offrendo suggestivi panorami sulla Sicilia, sull’Etna e sulle Isole Eolie.

stretto di messina reggio calabria
Stretto di Messina

La vicinanza della Sicilia e l’effetto Fata Morgana

C’è da dire, poi, che il turista che arriva a Reggio Calabria rimane spesso stupito di quanto Calabria e Sicilia siano vicine, separate da una striscia di mare che nelle giornate senza vento assume le sembianze di lago nel quale le due sponde si specchiano.

Una particolarità sulle rive dello Stretto, che non si mostra però a tutti, è il fenomeno della Fata Morgana, un effetto ottico tipico delle giornate particolarmente terse e che illude l’osservatore con una riduzione della distanza fra le città di Reggio Calabria e Messina.
Il fenomeno fisico è accompagnato da una leggenda che vede nell’osservatore un re barbaro, innamorato dell’isola che si ritrovò davanti ai suoi occhi, e nella fata Morgana una fanciulla che attraverso un incantesimo lo aveva illuso di poter raggiungere quella terra in poche bracciate. Mentre l’uomo meditava su come raggiungere le sponde siciliane, la bellissima fanciulla gli fece credere di essere in grado di donar lui la Sicilia e, complice l’aria tersa di agosto, agli occhi dell’uomo apparve una terra vicina di cui riuscire a vedere nitidamente anche i frutti sugli alberi. Il re barbaro, sicuro di poterla raggiungerla in poche bracciate, si tuffò allora in acqua e affogò, incapace di nuotare e sfidare le correnti, mentre la fanciulla, come vuole la tradizione che la vede protagonista, si allontanò sorridendo.

Sapori, odori e colori di Reggio Calabria

Luoghi naturali e artistici da visitare a Reggio Calabria, tra leggende, effetti ottici e contaminazioni culturali, ma non sono da trascurare anche le tante prelibatezze da assaporare.

La tradizione gastronomica reggina

Fra i protagonisti della tradizione gastronomica reggina c’è la carne di maiale da gustare, con l’arrivo dei primi freddi, sia cucinata a lento fuoco che sotto forma di insaccati. Salsicce secche, soppressate e salumi piccanti sono accompagnati da conserve di ortaggi sott’olio come melanzane e pomodori secchi mentre la condivisione del sapore robusto del soffritto e il rituale di cottura delle frittole sono due momenti di convivialità che caratterizzano gli inverni reggini.

Nell’intera area dello Stretto sono tipici, poi, i piatti a base di pesce spada, che per la consistenza delle sue carni si presta a diverse ricette e interpretazioni tradizionali. Allo stesso modo il pesce azzurro è protagonista della tradizione culinaria locale e le costardelle ne sono un esempio.

I dolci tipici da gustare a Reggio Calabria

La tradizione dolciaria reggina è principalmente costituita da dolci secchi da intingere nei vini dolci passiti e liquorosi.

Lo stomatico è un dolce tipico di Reggio Calabria, pilastro della biscotteria reggina. Si tratta di un biscotto secco con la forma di mattoncino dal colore ambrato, ottenuto dal sapiente impasto di farina, miele e mandorle e aromatizzato con cannella e chiodi di garofano. Viene servito a fine pasto accompagnato da vini dolci liquorosi o intinto nella limonata fredda, nel latte di mandorla o nell’orzata. Le piparelle sono una variante dello stomatico tagliate a spicchi molto sottili.

Le stracette sono dei tipici biscotti della tradizione culinaria reggina realizzate con mandorle e arance candite. Nascono come biscotti da inzuppare, morbidi ma allo stesso tempo croccanti, e venivano regalati in occasione delle visite dopo una malattia o un lutto.

La crema reggina è un gusto presente nelle gelaterie di Reggio Calabria ed è un preparato di colore rosa, a base di rum, arricchito con pezzettini di frutta candita di vari colori e cioccolato. Nata come crema pasticcera “sbagliata” è stata creata dal pasticcere Giuseppe Caridi e ribattezzata così in onore a Reggio Calabria.

Le susumelle sono un altro esempio della tradizione dolciaria reggina e si presentano come dei biscotti dolci di forma ovale, ricoperti di cioccolato e molto apprezzati dai più piccoli. Nella variante “pitta di San Martino” al loro interno è possibile trovare mandorle, noci, fichi e mosto cotto.

La pignolata è un dolce tradizionale che accomuna Reggio Calabria e Messina e si presenta come una montagnetta di biscotti fritti di forma sferica che vengono ricoperti di miele o di glassa bianca, al limone o al cioccolato, con fragranze al cedro, bergamotto e cioccolato vanigliato.

Il torrone gelato è un torrone morbido a base di zucchero fondente, mandorle e frutta candida rivestito da cioccolato fondente e modellato a forma di tronchetto.

Un ingrediente che spesso è alla base dei dolci o delle loro rivisitazioni è il bergamotto, agrume che ha trovato nella provincia reggina il suo habitat. Da questo frutto si ottengono l’olio essenziale, il nero di bergamotto e il distillato che trovano applicazione nell’industria farmaceutica, nella profumeria e nella cosmesi.

Inoltre, Reggio Calabria e la sua provincia vantano una buona tradizione vitivinicola e negli ultimi anni anche qualche piacevole novità brassicola. 

Come raggiungere Reggio Calabria

È possibile raggiungere Reggio Calabria in molti modi diversi.

In treno

La principale stazione di Reggio Calabria è situata a Piazza Garibaldi, largo spazio alberato che prende il nome dall’omonima via su cui si affaccia. Reggio Calabria Centrale è il principale terminal ferroviario di tutta la Calabria per flusso di passeggeri e numero di binari. La città non è servita dalle linee ad alta velocità né sul versante ionico né su quello tirrenico.

Le stazioni Reggio Calabria Lido e Villa San Giovanni sono poco distanti dalla stazione centrale e sono lo snodo per i collegamenti via mare con la Sicilia.

In aereo

L’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria è il secondo scalo della regione ed effettua principalmente voli nazionali. Lo scalo è raggiungibile attraverso il servizio di bus urbani e il servizio di taxi.

Nato come aeroporto militare durante la seconda guerra mondiale, si trasforma in aeroporto civile nel 1976 e offre ai passeggeri l’illusione di atterrare nel mezzo dello Stretto.
L’atterraggio nell’aeroporto di Reggio Calabria può essere effettuato solo da piloti esperti e in possesso di una specifica abilitazione.

Via mare

Il porto di Reggio Calabria è sia turistico che commerciale.
Dalla banchina di levante partono gli aliscafi per la Sicilia e per le isole Eolie e le navi per il porto di Tremestieri.

Dalla banchina di ponente, zona principalmente adibita alla pesca, è possibile osservare uno straordinario panorama della città.

Il molo settentrionale è un’area dedicata al porticciolo turistico che ospita anche le motovedette della Capitaneria di porto, della Guardia di Finanza e della Polizia spesso impegnate in azioni umanitarie.

In auto/in pullman

Chi decide di arrivare a Reggio Calabria in auto percorrerà molto probabilmente l’autostrada A2 nota anche come Autostrada del Mediterraneo. L’alternativa panoramica è costituita invece dalla Statale 18 per chi arriva da Napoli e dalla Statale 106 per chi arriva da Taranto. Entrambe le soluzioni presentano l’attraversamento di centri abitati con conseguente rallentamento del viaggio ma sono la soluzione ideale per chi viaggia in moto o in bici.

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