Escursione nella Valle dell’Inferno: dal Monte Somma al grande cono del Vesuvio

Un viaggio affascinante tra paesaggi mozzafiato e natura ancora incontaminata: l'escursione nella Valle dell'Inferno, nel Parco Nazionale del Vesuvio.

L’escursione nella Valle dell’Inferno è parte di uno dei sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio, all’interno del quale sono presenti 11 percorsi escursionistici che si estendono sia sul Vesuvio che sul Monte Somma.

Quello della Valle dell’Inferno è il  sentiero numero 1, che ha un primo tratto in comune con il sentiero numero 2 (Lungo i Cognoli) ed è un percorso ad anello, poiché la meta dell’itinerario corrisponde al punto di partenza.

Un racconto video ma non solo
Nel video qui sotto un racconto della mia esperienza nella Valle dell’Inferno (se ti piacerà, iscriviti al canale YouTube di Frame Zone per restare aggiornato su altre escursioni e racconti); dopo il video, invece, alcune curiosità su Vesuvio e Monte Somma e il dettaglio dell’escursione.

Rapidi cenni storici su Vesuvio e Monte Somma

Il Vesuvio è uno dei vulcani più famosi al mondo e insieme al Monte Somma – il rilievo montuoso che rivolto verso l’entroterra circonda parzialmente il vulcano napoletano –, costituisce un complesso vulcanico al cui centro si sviluppa la Valle del Gigante, una conca formatasi a causa dello svuotamento della camera magmatica di un precedente edificio vulcanico, che si divide a est nella Valle dell’Inferno e a ovest nell’Atrio del Cavallo.

Va infatti ricordato che fino a 18.000 anni fa, nell’area in cui oggi sorgono il Vesuvio e il Monte Somma, esisteva un solo grandissimo vulcano, alto circa 2000 metri e chiamato Somma. Nel corso dei millenni il vecchio vulcano fu distrutto a causa di una serie di eruzioni pliniane e oggi ne resta solo la parte settentrionale che identifichiamo proprio con l’attuale Monte Somma.

Per approfondire leggi →  “Somma-Vesuvio, il vecchio, immenso vulcano di Napoli”

Come si diceva in apertura, il Vesuvio e il Monte Somma (alti rispettivamente 1281 e 1132 metri) fanno parte del Parco Nazionale del Vesuvio e all’interno di questo sono presenti 11 percorsi escursionistici. Qui vi racconterò il sentiero 1, percorso durante un’escursione con amici.

Prima parte del sentiero che porta alla Valle dell’Inferno

L’escursione nella Valle dell’Inferno è un percorso di media-alta difficoltà ed è lungo 12 chilometri, percorribili in circa 7 ore, pause escluse.

Il punto di partenza dell’escursione si trova ad Ottaviano – un comune della provincia di Napoli –, più precisamente nella cosiddetta Valle delle Delizie, uno slargo che si trova alla fine della strada omonima dove, poco distante da un ristorante, si trova una sbarra della forestale che dà inizio al percorso.

La prima parte, di circa 500 metri, si sviluppa in un bosco di pini ed è caratterizzata da una serie di tornanti. Superata questa parte di sentiero l’ambiente circostante cambia e la strada, prima asfaltata, diventa sterrata; i pini qui lasciano spazio ad alberi di castagno, ontano napoletano e acero.

Il sentiero prosegue senza troppa difficoltà per circa un chilometro, fino a quando si arriva a un largo in cui si trova una lapide dedicata a un giovane finanziere, Angelo Prisco, ucciso dai bracconieri nel 1995 e ritrovato morto sul Monte Somma.

Lo slargo, punto di riferimento per gli escursionisti, si divide in tre stradine, due delle quali portano a due sentieri e sono indicati dalla cartellonistica ufficiale del Parco.
Più precisamente, avendo la lapide di fronte:

  • la strada a sinistra porta alla Valle dell’Inferno;
  • quella più a destra rappresenta l’inizio del sentiero 2, il percorso che arriva sui Cognoli, cioè sulle vette del Monte Somma;
  • la stradina subito sulla destra, ossia quella che sale, conduce invece a un viale che si divide in due sbocchi: il primo si intreccia con il sentiero 1 e il secondo si ricongiunge al sentiero 2.
Largo Prisco descrizione sentieri monte Somma
Largo Prisco e i due percorsi ufficiali del Parco nazionale del Vesuvio

La vera e propria escursione nella Valle dell’Inferno, la caldera del vecchio vulcano

Prendendo la stradina a sinistra, quindi, ha inizio la vera e propria escursione nella Valle dell’Inferno. Questa strada prosegue all’interno di una pineta: gli alberi, in file ordinate lungo la dorsale del monte Somma, creano un effetto geometrico affascinante.

Dopo aver percorso 1 km (circa un’ora di cammino) si arriva alla cosiddetta “Meta Intermedia“, uno slargo pianeggiante a quota 797 metri, il cui suolo è caratterizzato prevalentemente da deposti piroclastici, cioè materiale vulcanico emesso durante le eruzioni esplosive del Vesuvio. L’area rappresenta l’inizio della caldera dell’antico vulcano e oggi viene chiamata “La Marca”, dal nome di un rifugio abusivo, abbattuto dal Parco Nazionale.

Slargo la Marca, la meta intermedia posta a 797 m

Arrivati qui, il Vesuvio si manifesta in tutta la sua maestosità agli occhi degli escursionisti. Al centro dello slargo ci sono degli alberi che fanno un po’ di ombra e delle panchine di legno poste tra questi che danno ristoro agli escursionisti, specie in estate o nelle giornate soleggiate, permettendo di godersi meglio il panorama.
Al centro degli alberi, inoltre, c’è dal 2015 una piccola nicchia contenente una statua di San Michele.

Su uno dei lati dello slargo è posto un cartello indicante la direzione per proseguire l’escursione nella Valle dell’Inferno e il sentiero, dopo l’aerea pianeggiante, tende di nuovo a salire attraverso una radura. Si arriva così a un’incredibile formazione di lava a corda ed è in questo momento che, toccando con mano il magma solidificatosi nel corso dei secoli, ci si rende conto di quanta potenza distruttiva abbia l’eruzione di un vulcano.

escursione nella Valle dell'Inferno: lava a corda
Formazione di lava a corda prodotta da una delle eruzioni del Vesuvio.

In questa parte del percorso si trova anche una fenditura, cioè una strettissima grotta lunga circa 30 metri, detta “Il Taglio“, creatasi a causa della colata lavica del 1929 che arrivò fino a Terzigno, un altro comune vesuviano.

Superata la colata lavica e la fenditura, l’escursione nella Valle dell’Inferno prosegue per 1,5 km in salita (circa un’ora di cammino), fino ad arrivare a una piccola radura, chiamata anticamente “Il Teatro”, in cui si trova una piccola nicchia con la statua di una Madonnina. Guardando in alto, a sinistra della statuetta, su una delle pareti c’è il cosiddetto “occhio del diavolo“, un arco naturale formatosi a seguito di una delle tante eruzioni avvenute nel corso dei millenni.

Si è giunti così alla meta dell’escursione nella Valle dell’inferno del Vesuvio. Qui non resta che fermarsi e godersi il momento.

Il paesaggio infatti è molto suggestivo: il suolo è formato da detriti di eruzioni vesuviane, mentre sui lati della conca ci sono pareti laviche su cui si sviluppano, verso l’alto, sentieri non ufficiali e le ginestre ricoprono buona parte dell’area.

Un consiglio
Se vi è possibile, fate questa escursione quando le ginestre sono in fiore: si crea un particolare spettacolo naturale.

Dalla Valle dell’Inferno al gran cono del Vesuvio

A questo punto dell’escursione nella Valle dell’Inferno è possibile prendere la via in discesa che porta al punto di partenza (una strada lunga 5 km e percorribile in circa due ore) oppure proseguire con l’ascesa al cono del Vesuvio.

Per raggiungere il bordo del vulcano napoletano si prende la stradina a sinistra della piccola statua posta nella Valle.
Il percorso conduce alla biglietteria del Vesuvio (a 1118 metri d’altezza), che consente l’accesso all’area che porta al cratere pagando un biglietto di 10 euro.

Interno del Vesuvio visto dal cratere.

Il sentiero, caratterizzato da una serie di tornanti, è composto da lapilli e più in generale da materiale vulcanico sabbioso.
Il paesaggio è spettacolare: in alcuni punti si vedono il golfo di Napoli e il golfo di Pozzuoli, le isole di Capri e di Ischia e, nelle giornate molto limpide, lo sguardo può arrivare fino al golfo di Gaeta.

Si arriva così sul bordo occidentale, dove è possibile vedere l’interno del cratere, profondo circa 300 metri, e le fumarole, segno evidente che il Vesuvio è un vulcano ancora attivo: la visione è estremamente affascinante, ma pensare che il Vesuvio possa risvegliarsi in qualsiasi momento fa un certo effetto, soprattutto se si considera che alle sue pendici vivono circa cinquecentomila persone.

Il bordo occidentale si percorre per qualche centinaio di metri fino a un piccolo negozio (chiamato “Capannuccia”, a 1167 metri), in cui si vendono souvenir e guide. Da quel punto si percorre la strada a ritroso e si comincia, quindi, la discesa per tornare alla Valle dell’Inferno, alla radura denominata “Il Teatro”, dove si prende il sentiero che porta al punto di partenza a Ottaviano e, seppur sentirete un po’ di stanchezza, sentirete di aver fatto un’escursione unica.

4 pensieri riguardo “Escursione nella Valle dell’Inferno: dal Monte Somma al grande cono del Vesuvio

  • 17 Giugno 2021 in 10:58
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    È la statua di San Michele non di San Gabriele… Grazie 🙂

    Risposta
    • 17 Giugno 2021 in 16:04
      Permalink

      Grazie mille per la segnalazione, Enrico. Abbiamo provveduto a correggere l’inesattezza ?

      Risposta
  • 1 Agosto 2022 in 23:25
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    Ciao, nei prossimi giorni saremo a Ottaviano e proveremo a ripercorrere il tragitto che descrivi in questo articolo. Volevo chiederti se tra il ristorante e la sbarra da cui ha inizio del sentiero c’è la possibilità di parcheggiare l’auto. Grazie.

    Risposta
  • 1 Agosto 2022 in 23:28
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    E poi vorrei chiederti se ti risulta che ci siano proibizioni per i cani. Possiamo portare il cane con noi fino al cratere? Grazie

    Risposta

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