Cosa vedere a Scilla e cosa c’è da sapere su questo piccolo borgo della Calabria

Caratteristico paesino in provincia di Reggio Calabria, noto per la bellezza del suo mare e delle sue spiagge, per il borgo di Chianalea e per il Castello Ruffo, di Scilla affascinano molto anche miti e leggende.

Sulla Costa Viola, dove il mare assume in alcune ore della giornata il colore del fiore omonimo, si affaccia Scilla, una cittadina che si trova a 25 km da Reggio Calabria: ma cosa vedere a Scilla? quali sono le caratteristiche di questo piccolo borgo della Calabria?

Il mare di Scilla e la pesca del pescespada

A Scilla il mare è un elemento fondamentale, sia perché caratterizza e scandisce la vita di ogni suo abitante – come è del resto in tutte le piccole città costiere –, sia perché rappresenta una colonna portante della sua economia. D’estate, infatti, Scilla cambia volto, le stradine si affollano di turisti e la cittadina viene invasa dai bagnanti che la scelgono per il suo mare straordinario.

Panorama del mare dal Castello di Scilla. Foto di Angela Rita Laganà.

Oltre al turismo, che per ovvie ragioni si sviluppa in modo predominante solo in alcuni periodi dell’anno, la principale attività economica di Scilla è quella della pesca del pescespada condotta fino agli anni cinquanta con il lontre, una piccola barca a remi di cui nel Castello di Scilla è conservato l’unico modello rimasto. Oggi, invece, viene usata una barca a motore dotata di un pilone alto circa 25 metri su cui vi è un pescatore che segnala i pescespada.

Cosa vedere a Scilla

La storia mitologica di Scilla – che vi racconto più giù nel testo – è affascinante, lo è ancor più la sua bellezza paesaggistica e artistica. Cittadina da visitare per il suo caratteristico borgo antico, la bellissima spiaggia, nonché il Castello Ruffo, Scilla si divide in tre piccoli quartieri: Chianalea, Marina grande e San Giorgio.

Cosa vedere a scilla
Il borgo di Chianalea con le caratteristiche case sul mare. Foto di Angela Rita Laganà

Chianalea, la piccola Venezia del Sud, dove le case si affacciano sul mare

Chianalea è il piccolo borgo di pescatori dove il mare sfiora le case, molte delle quali sono costruite direttamente sulla scogliera. Proprio per questa peculiarità Chianalea è anche definita “piccola Venezia della Calabria“.

Le stradine che separano le caratteristiche case portano direttamente al vicinissimo mare e tra una casa e l’altra ci sono botteghe di artigiani che vendono i manufatti locali.

Uno dei punti più caratteristici e suggestivi di Chianalea è il cosiddetto “Scaro Allaggio”, un piccolissimo approdo dove i pescatori lasciano le barche al riparo dalle onde del mare e dove, ancora oggi, può capitare di vedere un pescatore sistemare le reti.

Barca attraccata allo Scaro Allaggio, il piccolo approdo di Chianalea. Foto di Pina Meriano

Lì vicino si trova, inoltre, Palazzo Scategna, un bellissimo edificio storico, dimora nel 1533 di una storica famiglia del borgo, i De Nava, e successivamente passato a un’altra famiglia storica: i Ruffo di Calabria. Il palazzo è attualmente un lussuoso albergo a quattro stelle le cui camere si affacciano direttamente sul mare.

Marina Grande, la spiaggia principale di Scilla

Giunti alla fine del borgo di Chianalea si attraversa un tunnel e, poco dopo, la passeggiata tra le stradine di Scilla continua a Marina Grande.

Rispetto al piccolo borgo di pescatori, questa parte della città è decisamente più moderna, con negozi, bar e ristorantini. Ma vediamo più nel dettaglio cosa vedere a Scilla passeggiando per questo quartiere.

Il cuore di Marina Grande è la Spiaggia delle Sirene, una “striscia” di sabbia lunga circa 800 metri che si trova vicinissima alle case e che in estate viene attrezzata con stabilimenti balneari che ospitano migliaia di bagnanti.

Scilla - Scorcio del lungomare dalla strada statale
Scorcio del lungomare di Marina Grande di Scilla dalla strada statale

La spiaggia di Marina Grande è delimitata a sud da Punta Pacì, un promontorio che arriva fino al mare e che rappresenta, grazie ai fondali non troppo profondi e alla presenza di diverse grotte, un punto di riferimento per gli appassionati di immersioni subacquee.

San Giorgio, il quartiere residenziale di Scilla

Il terzo quartiere di Scilla è quello di San Giorgio, quartiere residenziale dove vive la maggior parte dei quasi 5000 abitanti della cittadina. È il centro storico della città e si sviluppa tra Piazza San Rocco – dove si trova una terrazza che si affaccia a strapiombo sul mare – e il palazzo comunale.

Il quartiere prende il nome da un’antica chiesa dedicata a San Giorgio sostituita da un altro edificio religioso, l’attuale Chiesa di San Rocco, protettore della cittadina, e costruita presumibilmente nel 1594.

Una curiosità
Il culto di San Rocco ebbe origine verso la fine del 1400, quando gli abitanti di Scilla si salvarono da una terribile peste e attribuirono al Santo la sconfitta dell’epidemia. Proprio per questa ragione, ogni anno a Scilla si svolge la festa di San Rocco che attira fedeli e turisti dai comuni vicini.

Il Castello di Scilla o Castello Ruffo: centro culturale della piccola cittadina calabra

Un’altra delle principali attrazioni è certamente il Castello di Scilla noto anche come Castello Ruffo di Calabria. È una fortezza situata su una penisola che divide Marina Grande da Chianalea.

Nel corso dei secoli ha subito una serie di ampliamenti e la struttura è composta da edifici di epoche diverse. La costruzione del Castello di Scilla cominciò nel 493 a.C. a opera di Anassila, tiranno di Reggio Calabria. Nel 1200 fu ampliato e fortificato da Carlo d’Angiò e nel 1469 fu donato ai De Nava dal re di Napoli Ferdinando I. Nel 1533 fu acquistato dalla famiglia dei Ruffo, da cui prende attualmente il nome, e infatti, sul portale d’ingresso è inciso lo stemma della famiglia.

Negli anni ‘70 del Novecento divenne un Ostello della Gioventù, mentre oggi rappresenta un’importante centro culturale in cui si svolgono convegni, mostre e conferenze.

Cosa vedere a scilla Castello
Castello di Scilla, viene chiamato anche Castello Ruffo. Foto di Angela Rita Laganà

La prima parte del Castello Ruffo di Calabria, è composta da un ponte attraverso il quale si accede al vero e proprio edificio.

All’interno del Castello di Scilla, su una terrazza panoramica, è ospitato il faro della Marina alto circa 6 metri e costruito nel 1913; ancora oggi è un riferimento per le navi che passano per lo Stretto di Messina.

In una delle sale allestite vi è una piccola mostra sulle imbarcazioni tipiche per la pesca del pescespada. Oltre a poter vedere l’esposizione dell’ultima luntra rimasta ci sono modellini di barche e foto scattate durante la pesca.

Il Castello di Scilla offre vari punti panoramici da cui è possibile vedere la costa calabrese, la Sicilia e, nelle giornate più limpide, anche le Isole Eolie.

Un'info sulle visite al Castello Ruffo
Il Castello – al momento della stesura di questo articolo – è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.10 e per l’ingresso è previsto un piccolo ticket di circa 2 euro. Per i bambini fino a 10 anni e per le persone che hanno più di 70 anni, l’ingresso è gratuito, ma per avere tutte le informazioni e per conoscere eventuali chiusure temporanee o variazioni di orari, è possibile consultare la pagina dedicata al Castello Ruffo sul sito del comune di Scilla.

Storia di Scilla, tra dati storici e mitologia greca: Scilla e Cariddi

La storia di questa piccola cittadina calabrese è antichissima.

Un accenno storico
Un’indicazione sulla storia di Scilla la troviamo sul sito del Comune: «in mancanza di precedenti testimonianze attendibili circa le epoche più remote, si è propensi a far risalire la prima fortificazione di Scilla agli inizi del V secolo a.C., allorquando durante la tirannide di Anassilao la città di Reggio raggiunse una notevole importanza, che le permise di ostacolare per oltre due secoli l’ascesa di potenze rivali».

Ma la storia di Scilla più conosciuta è quella che la vuole protagonista di racconti mitici. Già nella mitologia greca, infatti, Scilla era una ninfa marina che rifiutò l’amore di Glauco, figlio di Poseidone e di una Naiade; di Glauco era però innamorata Circe, che per gelosia trasformò Scilla in un mostro con sei teste di cani.
Non avendo il coraggio di mostrarsi in pubblico, Scilla si rifugiò in una cavità della montagna che si affacciava sul mare e, posseduta da ira per quanto successo, cominciò a distruggere tutte le imbarcazioni che passavano per quel tratto di mare.
Di fronte all’antro in cui si era rifugiata Scilla vi era Cariddi, in principio una ninfa rapinatrice, figlia di Poseidone e Gea, che Zeus punì trasformandola in mostro e facendola cadere in mare: Cariddi risucchiava l’acqua del mare e la rigettava con violenza creando pericolosi vortici per le navi che attraversavano quel tratto di mare.

La leggenda racconta inoltre, che Ulisse, in viaggio verso Itaca, doveva attraversare lo Stretto di Messina e di conseguenza superare i due mostri del mare. Avvicinarsi a Cariddi significava essere inghiottiti dal vortice e far morire l’intero equipaggio, mentre dirigersi verso Scilla avrebbe comportato la morte di una parte dei componenti della nave. Dovendo prendere una decisione per tutti, l’eroe mitologico scelse di allontanarsi dal vortice passando vicino a Scilla, che vedendo passare il veliero afferrò sei uomini e li divorò uccidendoli.

Come raggiungere Scilla

Finora abbiamo visto cosa vedere a Scilla e qual è la sua storia, ma come si raggiunge questo piccolo borgo della Calabria?

Chi si sposta in auto può raggiungere Scilla percorrendo l’Autostrada A3 e prendendo lo svincolo omonimo che porta direttamente in città.

Per coloro che si spostano in treno è possibile, invece, raggiungere la stazione di Villa San Giovanni, cittadina posta a 15 chilometri da Reggio, e spostarsi con treni regionali per Scilla; il viaggio dura 7-8 minuti e il biglietto costa poco più di un euro. Da Reggio Calabria è possibile raggiungere Scilla in circa 35 minuti prendendo un treno locale dalla stazione centrale.

Per chi arriva in Calabria in aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Reggio Calabria, cioè l’Aeroporto dello Stretto Tito Minniti, dove nel parcheggio dell’aeroporto partono autobus dell’ATAM, l’azienda dei trasporti di Reggio Calabria, che porta alla stazione Centrale di Reggio in circa 20 minuti e da lì, come precedentemente detto, si raggiunge Scilla in treno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *